martedì 29 ottobre 2013

i bei mestieri di una volta

Sentendo parlare conoscenti a lavoro, l'orecchio si drizza alla seguente frase buttata lì:
"vorrei fare il politico di professione". Ecco, fossi stato un altro sarei intervenuto a piedi uniti.
'Politico' è un aggettivo! Come si fa a usare un aggettivo come professione? Allora io voglio fare il bello di mestiere, il cotonato di lavoro.
-Che mestiere fa il tuo papà?
-Il longilineo!
-Wow! Il mio invece è solo un nascosto.

Eh.
Ma anche 'rappresentante' e 'idraulico' sono aggettivi.
[...]
Ok.
Rimangio tutto. Fai un po' come cazzo ti pare.

ma comprate 'na zappa

sabato 5 ottobre 2013

Lizzani

Qualche anno fa, entrando nel campus cuffiette alle orecchie, alzo lo sguardo e incrocio gli occhi di quello che a prima vista sembra uno spilungone seduto in mezzo alla strada. Accanto a lui frotte di segretarie di edizione che pendevano dalle sue labbra, tutte dotate di regolare walkman. Focalizzo la situazione e mi rendo conto di essere nel bel mezzo di un'inquadratura di quello che scoprirò poi essere un mediometraggio sulle università italiane, in questo caso sul politecnico barese. Telecamere e tutto, a riprendere scene di vita quotidiana universitaria.

In quei pochi attimi di attraversamento di scena il mio povero cervellino, sovraccarico di dati estremamente inutili, non riesce a dare un nome e cognome al regista famoso che ha appena guardato. "Eppure l'ho già visto, è un regista famoso..."
In tutto ciò nessuno accanto a me sembrava vederlo e riconoscerlo.
Dopo ricerche incrociate e grazie al Dio Google riesco a ricavare il nome di Carlo Lizzani.

Ora, non so i motivi che hanno spinto oggi pomeriggio il signor Lizzani a  buttarsi dal balcone e a togliersi la vita.
Però ora posso solo rivolgere il mio pensiero a lui e ai fantasmi che (immagino) lo turbavano.